Le Linee guida per la classificazione del rischio sismico hanno finalmente accolto l’urgente necessità di conoscere il grado di sicurezza strutturale degli edifici, allo scopo di salvaguardare la vita umana oltre che assicurare l’uso del bene anche a seguito di eventi sismici di modesta entità. Esse rappresentano un punto di partenza verso il traguardo di introdurre la Certificazione Sismica nonché prevedere un fascicolo del fabbricato che contenga tutte le informazioni e le criticità strutturali propri di una abitazione e di disporne prima di un evento catastrofico. Ciò permette:
- di aumentare la consapevolezza del rischio sismico nell’opinione pubblica;
- di supportare l’adozione di misure per il miglioramento strutturale del costruito;
- di favorire la valutazione di agibilità di un fabbricato a seguito di un terremoto.
Da questi presupposti nasce così un nuovo documento, l’Attestato di Classificazione Sismica (ACS).
Come ormai assodato con l’APE per il consumo energetico, un documento simile, oltre a consentire l’individuazione della vulnerabilità strutturale in modo chiaro e semplice anche per i non addetti ai lavori, permette la diffusione di una conoscenza di base per stabilire il valore di un fabbricato quando ci si avvia ad una ristrutturazione o ad una compravendita nonché di determinare in maniera consapevole la tipologia di intervento da adottare, sia esso locale, di miglioramento o di adeguamento, oppure, nei casi peggiori a fronte di elevati costi necessari, di valutare la demolizione e ricostruzione della struttura.
L’introduzione di una Certificazione Sismica è essenziale per aumentare la percezione del rischio e della vulnerabilità delle costruzioni, con conseguenze simili a quanto in passato avvenuto con la Certificazione Energetica. Basti pensare, infatti, come fino a dieci anni fa in pochi parlavano di consumi energetici, mentre negli ultimi anni, con l’obbligatorietà dell’APE, tutti sanno cosa si intende per fabbricato di «Classe A» e come un certificato energetico influisce sulla commerciabilità di un immobile. Negli ultimi anni si è assistito così ad una percezione diffusa sull’importanza dell’efficienza energetica e del maggior valore di un fabbricato con certificazione di classe elevata, oltre a poter beneficiare di un gran numero di interventi di riqualificazione energetica incentivati anche dal punto di vista fiscale.
Così come avviene con l’APE, l’ACS potrebbe rimanere valido per 10 anni e perdere valenza qualora si cambiasse la classe d’uso della costruzione a seguito di particolari interventi strutturali.
È auspicabile, dunque, l’adozione di una Certificazione Sismica con un meccanismo analogo a quello avvenuto con la Certificazione Energetica. In definitiva, la finalità del documento consiste nel mettere a disposizione uno strumento che consenta di:
- valutare la prestazione strutturale;
- attribuire una classe di sicurezza;
- riconoscere gli interventi per mitigare la vulnerabilità. La Certificazione Sismica è uno strumento indispensabile per ottenere le agevolazioni fiscali che il Governo nazionale ha disposto per la realizzazione di interventi finalizzati alla riduzione del rischio sismico del costruito.
Il cosiddetto SismaBonus, infatti, prevede ingenti detrazioni fiscali sui costi sostenuti, dall’1 gennaio 2017 al 31 dicembre 2021, per la sicurezza antisismica, dalle parcelle professionali per la verifica delle costruzioni all’esecuzione dei lavori di miglioramento strutturale.
Il provvedimento si applica a fabbricati adibiti a civile abitazione (sia prima sia seconda casa), a parti comuni o interi condomini nonché ad opere adibite ad attività produttive. Requisito essenziale è che gli immobili siano ubicati in zona a rischio sismico 1, 2 e 3, secondo la zonazione individuata dall’O.P.C.M. n. 3274/2003.La detrazione di base, ripartita in quote uguali per cinque anni, è pari al 50% della spesa sostenuta ma detta percentuale aumenta con la riduzione del rischio sismico ed è qui che entra in gioco la Classificazione precedentemente trattata. Infatti, fermo restando il tetto massimo detraibile di € 96000:- nel caso di abitazioni e fabbricati destinati ad attività produttive, la detrazione arriva al 70% se, a seguito di interventi migliorativi, si raggiunge 1 Classe di Rischio inferiore (ad esempio, si passa dalla Classe di Rischio D alla Classe di Rischio C), oppure all’80% se si raggiungono 2 o più Classi di Rischio inferiori (ad esempio, si passa dalla Classe di Rischio D alla Classe di Rischio B);
- nel caso di condomini, la detrazione arriva al 75% se, a seguito di interventi migliorativi, si raggiunge 1 Classe di Rischio inferiore, oppure all’85% se si raggiungono 2 o più Classi di Rischio inferiori.
Fig. 1 – Quadro riassuntivo delle detrazioni (Agenzia delle Entrate).
- Qualsiasi contribuente assoggettato all’imposta sul reddito delle persone fisiche può usufruire delle agevolazioni fiscali, in particolare hanno diritto alle detrazioni:
- il proprietario o il nudo proprietario;
- il titolare di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
- l’inquilino o il comodatario;
- i soci di cooperative divise e indivise;
- i soci delle società semplici;
- gli imprenditori individuali, solo per gli immobili che non rientrano fra quelli strumentali o merce.
Per ottenere le detrazioni è necessario che i professionisti incaricati della verifica strutturale, attestino la Classe di Rischio del fabbricato in esame, sia nello stato di fatto sia nello stato conseguente l’intervento progettato. Per tali motivi, dunque, la Certificazione Sismica assume una connotazione ancora più importante e l’Attestato di Classificazione Sismica (ACS) diventa documento essenziale, come illustrato al paragrafo successivo.
Si riporta l’iter da seguire per accedere alle agevolazioni fiscali previste dal SismaBonus:
- il soggetto beneficiario della detrazione incarica un professionista di stimare la vulnerabilità sismica della costruzione in esame;
- il professionista attesta la Classe di Rischio della costruzione nella situazione esistente (stato di fatto);
- il professionista progetta l’intervento di miglioramento strutturale e attesta la nuova Classe di Rischio ottenuta;
- il soggetto beneficiario della detrazione procede ai pagamenti delle fatture ricevute, tramite bonifico bancario o postale, da cui risultano la causale del versamento, il proprio codice fiscale e il codice fiscale o numero di partita IVA del beneficiario del pagamento;
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- 1) Dati Identificativi;
- 2) Classificazione Sismica;
- 3) Informazioni Generali.il direttore dei lavori e il collaudatore statico dichiarano, al termine dell’intervento, la conformità del progetto. Nelle finalità del documento proposto, l’Attestato di Classificazione Sismica (ACS) contiene in dettaglio l’identificazione e le analisi condotte sull’edificio e denota la vulnerabilità della struttura in maniera chiaramente comprensibile anche ai non addetti ai lavori.
Infatti, il documento utilizza un formato grafico ed un meccanismo intuitivo simile a quello adottato per le Certificazioni Energetiche, rispettando e proseguendo uno standard già ampiamente diffuso e compreso, rendendo così chiaro, grazie anche all’uso di «emoticon» e di grafici, il Rischio Sismico della costruzione. Si tratta, pertanto, di uno strumento comodo per mostrare una «fotografia» dell’esistente e dell’intervento progettato, presentando, al cliente privato o committente pubblico, i risultati della Classificazione Sismica in maniera completa ed elegante.
Le sezioni di ACS
Così come proposto, l’ACS si compone di tre differenti sezioni:
Nella prima sezione dell’Attestato sono fornite indicazioni descrittive e qualitative sulla costruzione in esame, in particolare la sua ubicazione, rappresentata anche tramite una mappa del territorio, la tipologia strutturale e i dati geometrici. Sono inoltre riportati i dati Catastali e quelli utili a definire la Localizzazione Sismica del fabbricato; ciò consente di avere subito a disposizione l’azione sismica attesa nel sito di riferimento, secondo le disposizioni delle vigenti NTC.
Fig. 2 – ACS: Dati Identificativi
- Per ultimo si riporta la prestazione sismica della costruzione, in particolare la Classe di Rischio Sismico nello Stato di Fatto e il confronto con lo Stato di Intervento. È altresì presente il riferimento alla Classe di Rischio Sismico ottenibile per fabbricati di nuova costruzione, aventi proprietà simili a quello in esame.
Come detto, la rappresentazione avviene secondo uno standard simile a quello adottato per le Certificazioni Energetiche, grazie all’impiego di diagrammi colorati e l’individuazione chiara e semplice della classe risultante e dei parametri che influenzano il risultato finale.Fig. 3 – ACS: Prestazione Sismica Globale
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Nella seconda sezione dell’Attestato vengono riportati i parametri che determinano la Classe di Rischio Sismico della costruzione, in particolare i risultati ottenuti per la Classe IS-V e la Classe PAM, secondo le disposizioni ed i criteri previsti dalle Linee Guida Nazionali trattate nel capitolo precedente.
La Classe IS-V e la Classe PAM vengono rappresentati con un diagramma colorato ed una freccia che indica la classe risultante ed il valore del parametro ottenuto in percentuale. Vengono disposti, inoltre, degli «emoticon» che denotano con semplicità il livello di resistenza o efficienza dell’edificio in esame.
La definizione del livello di qualità si riferisce alla classe risultante secondo il seguente criterio: Livello Alto per le Classi A+, A, B; Livello Medio per le Classi C, D; Livello Basso per le Classi E, F, G.Fig. 4 – Livello di Qualità
Nella terza sezione dell’Attestato (v. seguente figura 2.6) si riportano le informazioni di carattere generale relative alla redazione del documento, in particolare i dati anagrafici del tecnico certificatore, le annotazioni generali riguardanti l’incarico di Classificazione Sismica e l’informativa sul software impiegato.